La mia famiglia era molto numerosa e tra i vari zii e cugini molti svolgevano diverse mansioni nell’ambito ferroviario, tra cui Dirigente Unico, cantoniere, operaio, gestore, guardiano dei passaggi a livelli.
Un momento di gioco con i miei fratelli al casello 349, insieme al cuginetto Giuseppe Fiorilla che indossava il berretto ferroviario (io sono il primo bambino a sinistra)
Casello 349 e i cuginetti (Foto A. Migliore)
Casello 349, il cuginetto Angelo Migliore e il nonno Angelo Migliore vicino all’arganello
Visite ai parenti, casello ferroviario 355 nei pressi della stazione di Pozzallo (RG). (foto I. Vaccaro, anni 50)
Il cuginetto Angelo Migliore con un modellino di treno a grandezza naturale, anni 50/60
Il cugino Giuseppe Migliore, ferroviere, anni 50/60
Il cugino Giuseppe Migliore, ferroviere, anni 50/60
Lo zio Angelo Migliore (a sinistra) e mio fratello maggiore Francesco in servizio al casello 349
Il cugino Angelo Migliore in servizio nella stazione di Sampieri (RG), anni 50/60
Il cugino Giovanni Bonuomo, in servizio a Cava d’Aliga (RG), anni 70
Il cugino Giuseppe Bonuomo, Capostazione nella stazione di Ragusa, anni 60
Il cugino Giovanni Bonuomo (il primo a sinistra) in posa con altri colleghi ferrovieri, anni 80
Casello 341 a Cava D’Aliga con la cugina Gina Bonuomo in servizio (foto G. Bonuomo)
Negli anni ’50-’60 tutto avveniva manualmente e la giornata di un Ferroviere era davvero faticosa. Ai tempi la puntualità, la sicurezza, l’efficienza dei servizi, venivano affidate al senso di responsabilità di tante persone, che nelle più svariate mansioni, hanno dedicato la loro vita al mondo ferroviario, che è nato e cresciuto secondo valori etici fondamentali.