Tutte le locomotive elettriche citate in questa sezione sono quelle che ho guidato nel corso della mia carriera, eccetto il locomotore e626-001.
A poco a poco le ferrovie italiane si elettrificano e le locomotive a vapore perdono terreno: il loro posto è preso dai locomotori. E il macchinista della trazione a vapore deve passare alla trazione elettrica e condurre nuove, più comode macchine. Enormi sono i vantaggi dei locomotori. Anzitutto questi consumano energia elettrica prodotta dai nostri impianti e non carbone. Raggiungono velocità maggiori e hanno avvii rapidi. Alla fine di una corsa la locomotiva veniva ricoverata al deposito per essere ripulita, rifornita di acqua e di carbone e veniva condotta di regola sempre dallo stesso macchinista e fochista; invece il locomotore elettrico, finita una corsa, ne inizia subito un’altra e ad una coppia di uomini di macchina ne subentra subito un’altra. Poi non ci sono gli inconvenienti dei bruscoli negli occhi e il personale non rimane allo scoperto come sulle locomotive, ma è riparato nel chiuso della cabina di guida.
Il locomotore non è “umano” come la locomotiva: è una macchina “fredda”.
Foto tratta dalla locandina della sala convegni del CIFI di Milano Porta Garibaldi (foto B. Fiorilla, anno 2014)