Commento al sito di Massimo D’Incà

Massimo D’Incà è un appassionato del mondo ferroviario, in pensione.

C’era una volta un casello ferroviario….

Così potrebbe iniziare un racconto o un libro sul mondo che gira intorno al treno, alla ferrovia.

<<Il casello era un luogo silenzioso soprattutto in alcune ore della giornata ed era come se avesse qualcosa di fiabesco; a tratti si udivano vari suoni della natura, quando c’era molto silenzio si sentiva in lontananza anche il suono del mare>>

Questa bellissima frase mi ha subito colpito, non solo perché con semplicità rende l’idea, molto più di tante immagini, di cosa significava vivere in un casello ferroviario in quel periodo, che ora potremmo definire storico.

Io non ho vissuto e non sono cresciuto in un casello, purtroppo; ma ho frequentato un paio di caselli sulla linea Cagliari-Olbia dove vivevano amici e parenti da parte di madre. Ebbene quella frase mi ha riportato in quel tempo e in quei luoghi.

Da qui mi sono buttato nella lettura del sito del Maestro B. Fiorilla, dove con piacere ho notato alcune analogie fra la sua vita e in parte la mia, ma entrambe segnate dalla passione per i Treni.

I nostri padri sono stati marinai, anche se non nello stesso periodo.

Antonino Fiorilla era: Piuttosto riservato e taciturno, coltivava la grande passione per la lettura, soprattutto della rivista “Storia Illustrata”.

Gildo D’Incà era: piuttosto riservato e taciturno, coltivava la grande passione per la “Settimana Enigmistica”.

Antonino Fiorilla era casellante e così i miei Nonni materni e in parte anche mia Madre.

Le nostre madri erano entrambe casalinghe.

<< Correvo spesso sulla finestra o sul terrazzino che era in posizione più alta, per essere il primo a vederlo arrivare>>

I mezzi di trazione delle linee sicule non elettrificate erano gli stessi che osservavo su quelle sarde, quando ero in vacanza dai parenti.

Lasciai la Sicilia, partendo dalla stazione di Pozzallo…e io ci arrivai nel 1998, primo luogo di soggiorno in Sicilia.

La terza parte dell’esame era una corsa prova che ho effettuato con la locomotiva e.636 dalla stazione di Cava Manara fino a Bressana Bottarone …e oggi io abito vicino Cava Manara, dove ogni tanto mi reco per osservare i treni.

Il primo viaggio da macchinista, fu effettuato con la locomotiva e 646-058…io che non sono macchinista  ho ricevuto in regalo la E646 2° serie della Rivarossi, primo modello con i pantografi e con le luci per la mia ferrovia in scala HD; e quando il treno che mi portava in vacanza aveva in testa la e.646 io ero felicissimo.

Milano Greco-E’ il mio impianto di appartenenza che mi ha visto esercitare il lavoro di macchinista nelle Ferrovie dello Stato …

…abitando in quel periodo a Sesto San Giovanni, andavo spesso a guardare i treni del DL MI Greco dal cavalcavia e dalla strada che costeggiava la Breda e la Pirelli fino ad arrivare alla Stazione di MI Greco Pirelli.

Uno Zio dirigente alla stazione di Cagliari e un Cugino macchinista completano il panorama delle mie conoscenze in ambito FS. A loro chiedevo un sacco di cose e loro mi raccontavano fatti e avvenimenti successi in servizio.

Mio padre non ha mai posseduto un’automobile, per cui fino a 20 anni ci siamo sempre spostati in treno e per me era un enorme piacere indimenticabile.

Il Casello della Sua infanzia lo conosco per il semplice motivo che ci passo vicino sia in auto che in treno, mezzo che preferisco quando mi sposto da Pozzallo. Mia moglie si lamenta che non parlo mai quando sono in treno, io mi estraneo dal mondo reale e dal finestrino osservo tutto e sogno..

Alla prossima, saluti cordiali Massimo D’Incà